Qual è lo sport giusto per i nostri figli?
Con l’inizio dell’anno scolastico riprendono spesso anche le attività sportive dei piccoli.
Ci rivolgiamo quindi alle nostre #womanlovesports che hanno famiglia, che devono conciliare i vari “impegni” sportivi e non, … e anche dedicarsi alla prole.
Abbiamo letto recentemente una ricerca condotta da Paperblog nel quale si voleva stilare una classifica di quali sono gli sport migliori per i più piccoli e il basket la vince.
Pallacanestro quindi al primo posto seguito dal calcio. Entrambe le discipline gaudagnano la leadership in quanto “straordinariamente utili per imparare controllo ed equilibrio del corpo”. Al terzo posto il nuoto perché in “grado di garantire esercizio fisico e appagamento”.
E a seguire…
4° tennis, in grado di mantenere attenzione e sviluppare braccia forti
5° ciclismo con il quale si impara l’equilibrio e lo stare da soli
6° ballo in quanto in grado di offrire divertimento ed esercizio
7° ginnastica la quale aiuta la flessibilità
8° baseball che anche se più lento di altri aiuta a concentrarsi
9° cricket perché aiuta a socializzare
10°snowboard che aiuta a pianificare
Si tratta certamente di una classifica un po’ troppo orientata verso quelle discipline forse “american orienteed” infatti, nella classifica compare anche il cheerleading che in Italia abbiamo scoperto avere una federazione ufficiale.
Quello che però vale la pena analizzare sono le varie motivazioni legate alle discipline e anche al fatto che lo sport fa sempre bene.
Prediligere però sport completi
Quello perfetto per i piccoli non esiste ma abbiamo anche trovato alcune considerazioni importanti fatte dalla Società Italiana Pediatria dove la dottoressa Maria Cristina Maggio della Clinica pediatrica di Palermo afferma: “Fino a sette-otto anni è bene prediligere sport completi, che consentono il rafforzamento e lo sviluppo globale e completo dell’organismo. Non solo il nuoto, ma anche la ginnastica e la preatletica. Altri tipi di sport, come ad esempio il tennis, sono asimmetrici perché favoriscono lo sviluppo di una parte del corpo, elemento non adatto a un bambino piccolo, quindi è bene non cominciarli prima dei 10 anni. È importante capire quali sono i gusti del bambino, aiutandolo a scegliere uno sport che lo diverta. Non necessariamente uno sport di squadra perché anche quelli individuali insegnano a stare in gruppo e favoriscono lo sviluppo psicofisico del bambino. Nel caso in cui il bambino sia molto timido ad esempio non è necessario l’inserimento in una squadra: lo svolgimento dell’attività sportiva aiuterà la sua autostima e lo stimolerà a confrontarsi con i suoi coetanei”.
Con l’adolescenza numeri in forte calo
Fino ai 10 anni inoltre, seconda dati CONI e sempre le la SIP (Società Italiana Pediatria) la crescita è costante poi avviene un calo che riguarda fino a oltre il 50% dei giovani praticanti.
Anche chi pratica sport in modo costante, quasi il 60%, dopo ha un calo dove i motivi sono molteplici: stanchezza, carico di studio o di eccessive responsabilità agonistiche, società che allenano in modo inadeguato i giovani….