AMSI, dall’open day a come funziona

AMSI, dall’open day a come funziona

Il prossimo fine settimana, come abbiamo annunciato sui nostri canali social, ci sarà un’occasione unica per tutti coloro che amano lo sci. L’AMSI, la Scuola Italiana Sci, organizza infatti un open day in Lombardia dove sarà possibile effettuare delle lezioni totalmente gratuite.

 

Un’attenzione particolare, a inizio stagione, da parte dell’organo ufficiale dei Maestri di Sci che con questa giornata aperta si mette a disposizione delle famiglie.

 

A #womanlovesports abbiamo a cuore tutto quello che può far appassionare allo sport e allora abbiamo voluto approfondire in cosa consiste l’attività delle scuole di sci. Da piccole abbiamo passato ore con maestri pazienti che hanno cercato di insegnarci a fare le curve quando noi preferivamo andare dritti. Ora li ringraziamo quei “santi maestri” che con noi rimanevano sulle piste e senza dei quali, oggi, noi possiamo apprezzare le curve in pista ma anche fuori pista!

 

La Scuola Italiana Sci ha come simbolo il cerchio con il fiocco di neve e il tricolore e la figura del maestro, di sci alpino o nordico e snowboard, è una figura professionale, riconosciuta dallo stato dal 1991 e insegna le tecniche sciistiche nelle loro varie specializzazioni ma che non comportino l’uso di tecniche e materiali alpinistici come corda, piccozza e ramponi.

 

Che cosa fa una scuola di sci
Prima di tutto l’organizzazione del lavoro dei vari maestri e l’organizzazione dei corsi, collettivi o individuali, escursioni guidate come il nordik walking, oppure corsi a indirizzo specialistico per imparare le tecniche del freeride e del freestyle o quelle più tradizionali, come il telemark e insegnamento a diverse tipologie di disabilità.

 

Cosa fa il maestro di sci

Da piccoli ci fa capire come scivolare sulla neve sia prima di tutto divertente, aspetto che non dimenticheremo mai più. Poi ci fa capire come usare l’attrezzatura (sci e bastoncini). Attraverso i campi scuola e le aree riservate alle attività agonistiche, infatti, i principianti possono esercitarsi lontano da situazioni di potenziale pericolo mentre gli appassionati della velocità possono allenarsi senza costituire un rischio sulle piste. Oggi poi il maestro ci insegna anche nelle strutture come gli snowpark per eseguire al meglio e in sicurezza jumps, rails, funboxes, half-pipe.

 

La Scuola Italiana Sci è stata fondata nel 1963 e può contare oltre 12.000 maestri professionisti associati presenti in 400 scuole dove, prima di tutto, si insegna in sicurezza. Stare in pista sicuri per divertirsi e imparare e proprio a questo proposito sono state create 12 REGOLE DI CONDOTTA.

 

Come si svolgono le lezioni

Ne esistono due tipologie, individuali e collettive. Queste ultime sono un momento importante per capire i principi dello sci ed è consigliata soprattutto ai piccoli e ai ragazzini.

Per quanto riguarda il tempo da dedicare a una lezione infatti, i miglioramenti non procedono proporzionalmente al tempo trascorso assieme al maestro. Infatti, l’apprendimento non ha uno sviluppo lineare: ci sono periodi di crescita alternati a momenti in cui sembra di non riuscire a far alcun passo in avanti. Per questo la Scuola Italiana Sci, in generale, consiglia di diversificare l’intervento didattico alternando lezioni individuali a lezioni collettive.

 

 

Esiste anche la possibilità di organizzare lezioni per piccoli gruppi di persone, dove magari in compagnia di amici si può creare un collettivo ad hoc per capacità tecniche o affinità “goliardiche”. Infine, un altro consiglio è di provare (ogni tanto) a prendere lezioni in discipline diverse: fondo e telemark possono essere degli ottimi ‘integratori’ allo sci alpino e allo snowboard.

 

Quando iniziare

Prima di tutto la lezione di sci da piccoli deve essere un gioco e il compito del maestro è di operare come “guida” verso la sperimentazione di un mondo nuovo. I campi scuola rappresentano una componente importantissima in questa fase, non a caso sono organizzati per sviluppare capacità diverse e sono strutturati in modo da garantire la massima sicurezza. Nel merito, verso i tre/quattro anni i bambini sono ancora troppo piccoli per “essere inquadrati” nei tempi canonici della lezione, mentre rispondono meglio a un intervento di tipo individuale.

 

 

A questa età è conveniente pensare a lezioni di durata ridotta condividendole tra fratelli o amici, alternandoli tra di loro. Se poi la risposta sarà positiva si potrà passare alla lezione individuale con durata completa. Dopo i cinque/sei anni, quando il bambino ha già imparato a socializzare nell’ambiente scolastico, la lezione collettiva, assieme alla lezione per piccoli gruppi (fino a 5 persone), è senz’altro la più indicata.

 

Con un maestro è più sicuro iniziare
Come scritto sopra il maestro di sci è una persona qualificata che prima di iniziare prende in considerazione lo “status” dell’allievo, qualunque sia la sua età: età, livello tecnico, allenamento fisico, carattere e ambizione.

 

 

Una lezione di sci è sempre ad hoc sulle caratteristiche dell’allievo e il miglioramento della tecnica, ottenibile attraverso diversi percorsi tecnico/didattici, una volta terminata la lezione o il corso, consentirà all’allievo di affrontare le discese con un’impostazione più efficace.

 

Mettere il casco

Dal 1 gennaio 2005 il casco è diventato obbligatorio per gli sciatori e snowboardisti minori di 14 anni. La Scuola Italiana Sci pone attenzione a questo argomento, infatti, è premura del mastro/a assicurarsi che i bambini che ha con sé siano sempre muniti di apposito casco. Da diverse stagioni L’AMSI – Associazione Maestri Sci Italiani – utilizza per le sue campagne promozionali solo immagini in cui maestri e maestre indossano il casco. Il consiglio per gli adulti è, infatti, quello di portare anch’essi la protezione per la testa. Inoltre, il casco oltre a proteggere in caso di caduta protegge anche dal freddo! Cosa da non sottovalutare….

 

 

Le piste
Non è scontato parlarne ma in montagna il tempo cambia molto rapidamente e anche le condizioni della pista e della neve. Nell’impostare la lezione (o il corso) il maestro/andrà a scegliere, di volta in volta, i pendii più idonei per l’allievo, e lo stesso gradualmente avrà la possibilità di acquisire quel minimo di bagaglio di conoscenze che gli permetteranno di potere riconoscere le condizioni delle neve, ad esempio quando è ghiacciata piuttosto che riportata.

 

 

MartaWLS

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