Anna Andreussi: il lato destro dell’abitacolo

Anna Andreussi: il lato destro dell’abitacolo

Oggi per la prima volta introduco il settore del motorsports e lo faccio attraverso la testimonianza di Anna Andreussi, navigatrice di rally 11 volte Campionessa Italiana, da sempre al fianco del pilota Paolo Andreucci, non solo per lavoro ma anche nella vita.

La figura del navigatore

Troppo spesso non si da la dovuta importanza alla figura del navigatore, ma nel mondo dei rally ha ruolo fondamentale. Poichè il rally è una gara di regolarità che si articola su più giorni e che include centinaia di km di Prove Speciali oltre che lunghi tratti di trasferimento, sarebbe impossibile per un pilota memorizzare un così alto numero di curve, di ostacoli e di particolarità delle diverse superfici ed è proprio per questo che il ruolo del navigatore diventa essenziale.

PhotoCredist Peugeot

Il rally amore a prima vista

Anna Andreussi ha iniziato questo lavoro quasi per caso. Quando aveva circa 20 anni, smise di sciare, ma senza un cronometro nella sua vita sentiva che le mancava qualcosa. Un giorno andò con un amico a vedere una gara di rally e fu amore a prima vista. Fece tutti i passaggi necessari per ottenere la licenza di navigatrice, provò anche a fare delle prove come pilota, ma sentiva che il sedile di destra era quello più adatto a lei. Dopo che ebbe fatto qualche gara per “farsi le ossa”, venne messa in contatto con Paolo Andreucci. Paolo aveva già una lunga esperienza alle spalle, ma era alla ricerca di un navigatore quasi inesperto da forgiare totalmente per la sua costante rincorsa alla perfezione, e così nel 2001 Anna iniziò ad alternarsi con l’allora navigatore di Paolo, Alessandro Giusti, a bordo di una Ford Focus ottenendo la sua prima conquista del Titolo Nazionale.
La collaborazione funzionò e l’Andreussi divenne ufficialmente compagna di abitacolo di Andreucci. Nel 2002 la coppia entrò nell’orbita Fiat e si mise in luce grazie agli sviluppi che apportò al progetto Abarth in concomitanza con il lavoro svolto con il marchio Pirelli per la ricerca di migliorie sugli pneumatici da corsa. A questo proposito è giusto evidenziare, come dice Anna, che nei rally il lato umano conta ancora tanto.

Gli assetti della vettura variano più e più volte, si corre su terreni diversi (ghiaccio, neve, sterrato, asfalto), in condizioni sempre diverse (giorno, notte, pioggia, sole) quindi non basta avere una macchina veloce, ma ne serve anche una che sia facile da guidare e per di più i dati registrati dagli ingegneri grazie alla telemetria possono dare solo il 30-40% del contributo per una buona performance, mentre il rimanente è tutta opera della sensibilità e della dimestichezza del pilota.

Paolo Andreucci (ITA) Anna Andreussi (ITA), Peugeot 207 S2000, Racing Lions
Peugeot Ufficiale

La coppia “UcciUssi”

La collaborazione di Anna e Paolo con il marchio Fiat portò, nel 2006, al lancio della Grande Punto, con la quale vinsero il loro secondo Campionato Italiano. L’ambizioso progetto però sembrava volgere al termine e l’accoppiata “UcciUssi” decise di accettare un’offerta che li portò a passare qualche anno in una categoria minore a bordo di una Mitsubishi, prima di ritornare ai vertici grazie alla firma di un contratto con Peugeot nel 2010. In 9 anni trascorsi con questa casata, persero il Titolo Nazionale una sola volta nel 2016, mentre furono sempre al primo posto in tutte le altre stagioni.

PhotoCredist Peugeot

Ricominciare dopo gli incidenti

Il campionato più difficile da conquistare però fu decisamente quello del 2018. Quell’anno durante un test di metà campionato i due ebbero un grosso incidente, che procurò a Paolo la frattura di due vertebre e ad Anna quella del bacino (“Anche se in quel momento” – dice l’Andreussi – “la loro priorità fu verificare i danni subiti dalla vettura..incredibile!“). Ciò che colpì tutti poi fu la forza d’animo con cui affrontarono la degenza e la rapidità con cui tornarono alle corse. Paolo prese parte al Rally di Roma solamente una settimana dopo l’incidente sopportando dolori fortissimi e Anna si ripresentò alla gara dopo.
Di nuovo insieme i due subirono un altro un incidente, ribaltandosi (fortunatamente senza conseguenze) proprio sull’ultima Prova Speciale della penultima competizione della stagione senza riuscire così a garantirsi la vittoria del Campionato, che rimase aperto fino all’ultima gara; ma quel weekend finalmente andò bene. Anna con un po’ di emozione racconta: “Non dimenticherò mai di quando l’ultimo giorno dell’ultima gara, all’alba, io e Paolo stavamo facendo il trasferimento per raggiungere lo start della prima prova. Io ero particolarmente nervosa. A un certo punto Paolo mi mise una mano sulla gamba, si sporse un po’ per guardarmi e mi disse: ‘Anna, non ti preoccupare perché sarà una bellissima giornata!” Alla fine di quel giorno erano di nuovo Campioni Italiani e l’emozione di quegli istanti rimane ancora impressa nella memoria di Anna. Condividere vita sentimentale e lavoro ha caratterizzato per tanti anni la coppia.

Ancora a bordo di una Peugeot Ufficile

La navigatrice pensa che vincere e perdere insieme renda più forte la loro relazione anche fuori dall’abitacolo. Ora come ora afferma che non potrebbe più correre con piloti che non siano Paolo; aver lavorato per tanti anni al fianco della stessa persona ha reso il rapporto unico e non sarebbe più possibile cambiare approccio per adattarsi a qualcun altro. Nel 2019 Anna si è presa una breve pausa, ma l’aspettiamo di nuovo nel 2020, non appena riprenderanno le competizioni, a bordo di una Peugeot Ufficiale e immancabilmente al fianco di Paolo Andreucci.

Gaia Saporiti

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